Piacenza. La città farnesiana di Paolo Bolzoni, 1571

E’ stato presentato il 22 aprile, a palazzo Galli a Piacenza, il progetto multimediale che vede Banca di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano in prima linea nella promozione della conoscenza del patrimonio storico e artistico cittadino.

In occasione degli studi compiuti per le celebrazioni dei 500 anni della basilica di S. Maria di Campagna, la Banca di Piacenza ha commissionato una indagine sistematica della documentazione iconografica di Paolo Bolzoni. Di particolare interesse sono risultate, grazie alla digitalizzazione di Marco Stucchi, due fonti iconografiche realizzate da Paolo Bolzoni. Le due opere, sconosciute al grande pubblico, sono state realizzate nel 1570: la mappa prospettico planimetrica verrà incisa nel 1571; mentre la prospettiva sarà affrescata nel palazzo di Caprarola (Viterbo) nel 1573. Paolo Bolzoni, Ponzoni secondo la grafia latina, è autore anche dell'immagine urbana di Parma incisa a Piacenza nel 1572.

L’incontro nella sala Panini ha visto in dialogo le differenti professionalità di Valeria Poli,  vicepresidente della Deputazione di Storia Patria per le province parmensi, e Marco Stucchi che, grazie alla disponibilità di Franco Spaggiari che ha messo a disposizione l’incisione conservata presso il castello di San Pietro in Cerro, hanno ricostruito le tappe di indagine condotte sulla mappa alla base del progetto multimediale.

La mappa è stata analizzata a partire dalla identificazione delle 118 “cose notevoli” inserite nella legenda a fianco per passare poi alla identificazione di alcuni edifici di particolare interesse identificandone lo stato precedente agli interventi che ci hanno consegnato l’immagine attuale. Per semplicità di consultazione per il grande pubblico sono stati identificati differenti livelli di indagine, caratterizzati da una breve premessa, che permettono di consultare agevolmente le schede storiche di ogni edificio. Si tratta del sistema fortificato che, grazie a precedenti studi, permette di datare ogni tratto delle fortificazioni indicandone anche lo stato di conservazione attuale. Passando poi alle strade e ai palazzi, la mappa testimonia l’organizzazione degli isolati, non ancora saturati dalla edificazione recente, ma attraversati da percorsi viari e organizzati in spazi a orti e giardini che caratterizzano anche la zona interna delle mura. Bolzoni rileva anche i canali principali della rete idrica che percorre a cielo aperto la città fino al XIX secolo: la Fodesta a nord e la Beverora a sud attraversata dai ponti.  Di grande interesse anche il livello dell’architettura religiosa che permette di documentare il ricco patrimonio scomparso o ampiamente modificato.

All’esterno delle mura riporta anche le colonne della tagliata, lo spazio inedificato di rispetto delle fortificazioni, e i due insediamenti di S. Antonio e S. Lazzaro che entreranno a far parte dell’attuale territorio comunale solo nel 1923.

 Le icone di diverso colore consentono al visitatore di identificare graficamente il punto di interesse corredato da specifica scheda di dettaglio. Nel livello dedicato all’architettura religiosa è possibile, grazie alla piattaforma informatica realizzata appositamente per questo progetto, selezionare gli edifici ancora oggi esistenti oppure da quelli scomparsi, con un semplice click o tocco sullo schermo.

La conoscenza della nobilissima città di Piacenza del 1571 diviene, quindi, una occasione per riflettere sui tempi e modi della trasformazione della città contemporanea offerta non solo agli studiosi, ma anche al grande pubblico attraverso la pubblicazione online nei portali della Banca di Piacenza, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, di Marco Stucchi e del Castello di San Pietro In Cerro.